Uveiti
4. UVEITI
L’uveite è un'infiammazione che coinvolge l’iride, il corpo ciliare e la coroide. Queste strutture, abbondantemente vascolarizzate e ricche di elementi immunocompetenti, hanno la capacità di reagire a numerose cause patogene, endogene ed esogene, realizzando differenti quadri di uveite: flogosi essudative, plastiche, granulomatose, ecc.
A seconda della localizzazione anatomica dell’infiammazione intraoculare, le uveiti vengono distinte in anteriori (iride e parte anteriore del corpo ciliare), intermedie (parte posteriore del corpo ciliare e vitreo), posteriori (coroide e retina) o panuveiti (infiammazione di tutto l’occhio). L’uveite anteriore è la forma più comune (oltre il 50%), seguita dalla posteriore, dalla panuveite e dalla intermedia.
Le uveiti si presentano con intolleranza alla luce (fotofobia), dolore oculare, diminuzione della vista (visus) e lacrimazione, mentre quelle anteriori croniche sono asintomatiche o possono presentarsi con lieve rossore e visione di mosche volanti.
Nonostante si tratti di una patologia rara (prevalenza stimata 38–204 casi su 100.000 individui) è la quarta causa più comune di cecità nella popolazione in età lavorativa nei paesi industrializzati, con un picco di incidenza tra i 20 e i 59 anni.
Le uveiti esogene sono secondarie ad interventi chirurgici, ferite perforanti od ulcere corneali, per propagazione al tratto uveale di infezioni esterne virali, batteriche o fungine.
Le forme endogene sono, invece, conseguenti ad un processo patologico endoculare secondario a diffusione ematogena di agenti infettivi, a malattie sistemiche specifiche, anche se a volte ad etiologia ancora sconosciuta, o a reazioni immunoallergiche locali.
L’eziologia è spesso multifattoriale e varia in accordo a fattori ambientali, geografici e genetici.
Le tre cause principali sono malattie oculari primitive (ciclite eterocromica di Fuchs, Sindrome di Posner–Schlossman,…), malattie infettive (tubercolosi, sifilide,…) e malattie infiammatorie sistemiche (sarcoidosi, malattia di Behçet,…). In circa un terzo dei casi la malattia è di origine indeterminata o idiopatica.
Individuare la causa dell’uveite è essenziale al fine di ottimizzare la cura del paziente. L’approccio al paziente con uveite richiede pertanto un esame clinico approfondito, una corretta interpretazione dell’indagine etiologica ed il riconoscimento di specifici quadri clinici.
Determinante nell’inquadramento etiologico e quindi nella prognosi e terapia è la collaborazione del Medico Specialista in Oculistica con altri specialisti quali l’internista, l’immunologo, l’infettivologo , il neurologo ed il pediatra.
Direttore: dottor Agostino Salvatore Vaiano
Responsabile dott.ssa Rachele Penna