Patologie segmento anteriore
1. CHIRURGIA DEL SEGMENTO ANTERIORE
1.1 CORNEA
La cornea è la membrana oculare trasparente collocata nella parte anteriore dell’occhio che contribuisce, assieme al cristallino, alla focalizzazione delle immagini all’interno dell’occhio sulla retina.
IL TRAPIANTO DI CORNEA
Il trapianto di cornea è un intervento di microchirurgia, eseguito con l'aiuto di un microscopio operatorio. Il chirurgo rimuove la parte di cornea malata e la sostituisce con la cornea sana di un donatore. L'intervento ha durata variabile, da quaranta minuti a più di un'ora e mezza e può essere fatto in anestesia generale o in anestesia locale con una degenza di uno/tre giorni. Solo pochi anni fa il trapianto di cornea era sinonimo di "cheratoplastica perforante", intervento in cui viene sostituito l'intero spessore della cornea. Oggi sono sempre più frequenti gli interventi di “cheratoplastica lamellare anteriore o posteriore”, che prevedono cioè la sostituzione solo della parte anteriore o posteriore della cornea, a seconda delle differenti patologie che colpiscono l'occhio e delle esigenze chirurgiche.
CHI NECESSITA DI UN TRAPIANTO DI CORNEA
Diversi sono i casi per i quali è necessario un trapianto di cornea: malattie congenite, traumi dovuti ad incidenti o esiti di infezioni, che rendono la cornea opaca o deformata, e che danneggiano progressivamente la vista.
Le patologie della cornea, nella maggior parte dei casi, colpiscono entrambi gli occhi, rendendo le persone quasi completamente cieche (i giovani tra i 15 e i 35 anni sono i soggetti maggiormente colpiti da queste malattie). Non vi sono limiti di età per il trapianto di cornea, l'intervento può essere eseguito sia in pazienti giovani che anziani. Il trapianto viene eseguito per dare a queste persone la possibilità di riacquistare la vista, tornando ad una vita normale.
LE MALATTIE CHE RICHIEDONO IL TRAPIANTO DI CORNEA
Tutte le patologie che provocano una grave alterazione della trasparenza (cheratopatia bollosa) e della curvatura della cornea (cheratocono) conducono alla riduzione parziale o totale della vista. Se queste condizioni non sono in altro modo curabili, o il danno da esse prodotto è irreversibile, il trapianto di cornea rappresenta l'unica possibilità terapeutica. Il trapianto di cornea può essere eseguito con le seguenti finalità:
• Ottico/Rifrattivo: Cheratocono, distrofie e degenerazioni corneali, cicatrici corneali (leucomi);
• Tettonico: assottigliamento corneale , perforazione o descemetocele;
• Terapeutico: cheratiti o ascessi infettivi resistenti alle terapie mediche;
• Cosmetico: opacità corneali, ma senza recupero visivo.
Le malattie della cornea a livello mondiale sono al secondo posto, dopo la cataratta, come causa di cecità. Nei paesi occidentali, il trapianto di cornea viene eseguito principalmente per risolvere patologie congenite, anche ereditarie; nei paesi in via di sviluppo, invece, il trapianto serve per curare le conseguenze delle patologie infettive.
DA DOVE PROVENGONO LE CORNEE UTILIZZATE PER IL TRAPIANTO
Il trapianto richiede una cornea sana, che proviene da un donatore deceduto. Tutte le persone comprese nella fascia d'età tra i 4 e i 75 anni sono potenziali donatori. Possono donare anche persone con problemi visivi, come la miopia o la cataratta o chi ha eseguito la correzione con laser dei difetti visivi.
COME AVVIENE LA SELEZIONE DELLE CORNEE?
Dopo il prelievo, le cornee donate vengono inviate ad una Banca degli Occhi. Le cornee donate in Piemonte vengono inviate alla Banca degli Occhi della Regione Piemonte a Torino dove ha sede anche il Centro di Riferimento Regionale per i prelievi e trapianti di organi e tessuti.
Per essere trapiantate, le cornee devono essere analizzate, valutando la vitalità delle loro cellule e alcuni parametri biologici. Al fine di garantire la massima sicurezza per chi riceve la cornea, viene accuratamente valutato anche lo stato di salute del donatore.
Se le cornee sono idonee, vengono inviate ai chirurghi oftalmologi per il trapianto.
INNESTO DI MEMBRANA AMNIOTICA
Per la cura di alcune malattie del segmento anteriore si esegue l'intervento di Innesto di membrana amniotica che consiste nell'applicazione del tessuto membrana amniotica in anestesia locale.
Le proprietà della membrana amniotica, studiata nelle sue caratteristiche isto-morfologiche da molto tempo, sono numerose:
non è immunogenica (non provoca quindi rigetto dopo l’innesto sul ricevente) e ha proprietà antiflogistiche, antalgiche, antiangiogenetiche, anticicatriziali, riparative e batteriostatiche.
Tutte queste proprietà la rendono un tessuto utile nel trattamento di varie patologie specialistiche soprattutto in campo oculistico per la cura delle patologie della superficie oculare (ulcere corneali, secchezza oculare, chirurgia ricostruttiva).
Il tessuto viene distribuito, su richiesta degli oculisti, dalla Banca delle Membrane Amniotiche che ha sede a Torino presso la Banca Tessuti e Bioconservatorio della Città delle Salute dal 1 febbraio 2019.
Direttore dottor Agostino Salvatore Vaiano
Responsabile dott.ssa Patricia Indemini
1.2 CATARATTA
La cataratta è definita come un’opacizzazione del cristallino. Da un punto di vista epidemiologico, rappresenta la principale causa di cecità nel mondo e una delle principali cause di cecità legale nei Paesi industrializzati.
La Struttura garantisce la diagnostica e il trattamento chirurgico della cataratta e delle patologie del cristallino. La chirurgia della cataratta è effettuata, nella maggioranza dei casi, in regime ambulatoriale. Si effettuano circa 2000 interventi di cataratta all’anno con la tecnica più avanzata e meno invasiva: la facoemulsificazione che permette di effettuare interventi di estrazione della cataratta mediante gli ultrasuoni, con incisioni di minime dimensioni e con un’anestesia “topica” (con la sola instillazione di colliri anestetici) o, in taluni casi, “peribulbare” (tramite un’iniezione in prossimità dell’occhio).
Presso la Struttura può essere effettuato l’impianto di lenti intraoculari di ultima generazione in grado sia di prevenire la formazione di opacità della capsula posteriore sia di limitare il danno retinico correlato ai raggi UVB. Per la correzione dell’astigmatismo è possibile impiantare lenti particolari come le lenti “toriche”.
La Struttura si occupa altresì della diagnosi e del trattamento della cataratta congenita.
Direttore dottor Agostino Salvatore Vaiano