Per il paziente e per il Medico

Come accedere alle prestazioni

Pazienti ambulatoriali
Il giorno fissato per la Prestazione ambulatoriale i pazienti devono presentarsi, entro l'ora stabilita, presso gli sportelli Accettazione e Cassa muniti di:
1. Richiesta della prestazione (impegnativa/ricetta DEM) e eventuale promemoria di prenotazione
2. Tesserino sanitario o Codice Fiscale

Il Paziente è tenuto a comunicare la propria assenza, almeno due giorni prima, al numero 0171 078650 in caso di impedimento a presentarsi per effettuare la prestazione nel giorno e nell'ora stabilita.

Attenzione: nel caso la rinuncia all’appuntamento non venga comunicata nei tempi richiesti verrà addebitato l’intero costo della prestazione

Il Paziente è tenuto a portare con sè la documentazione clinica (copia di cartelle cliniche, visite specialistiche etc.), strumentale (precedenti esami radiologici, ecotomografici, scintigrafici o altro) o di laboratorio attinente la prestazione per consentire una più corretta impostazione diagnostica ed una più precisa interpretazione clinica.

Dopo l'accettazione Amministrativa il personale delgi sportelli Accettazione eCassa invita il Paziente a:

  • leggere il foglio informativo che contiene informazioni specifiche riguardanti la prestazione che sarà effettuata dal Paziente e le indicazioni relative al comportamento da adottare dopo l’esecuzione dell’esame
  • prendere visione del Consenso Informato

Ritiro referto

I referti e la documentazione iconografica di prestazioni effettuate da Pazienti ambulatoriali devono essere ritirati presso il Punto Informazioni – Portineria entrata via Bassignano – Piano terra – Nuovo Blocco Operatorio nei giorni da lunedì a venerdì dalle ore 8.30 alle ore 16.30.

In generale il referto potrà essere ritirato dalle ore 8.30 del 7° giorno lavorativo successivo al termine dell'esecuzione dell'esame (per termine dell'esecuzione dell'esame si intende l'ultimo giorno nel quale il paziente si è recato in Medicina Nucleare) come indicato sul modulo "Ritiro referto" consegnato, al paziente, dal personale della Segreteria della Radiodiagnostica e Medicina Nucleare al momento della Accettazione Amministrativa.

Per l'Ecografia tiroidea il referto potrà essere ritirato dalle ore 8.30 del 3° giorno lavorativo successivo al termine dell'esecuzione dell'esame come indicato sul modulo "Ritiro referto" consegnato, al paziente, dal personale della Segreteria della Radiodiagnostica e Medicina Nucleare al momento della Accettazione Amministrativa.

Per l'Agobiopsia tiroidea ecoguidata il referto della Medicina Nucleare ed il referto dell’esame citologico potranno essere ritirati secondo le indicazioni che verranno fornite al paziente al momento dell'esame stesso.

In tutti i casi per il ritiro del referto è necessario presentarsi con il modulo "Ritiro referto" e il documento di identità.

Nel caso di delega al ritiro è necessario presentarsi con la delega firmata, il proprio documento di identità e la copia del documento di identità del paziente che ha eseguito l’esame.

A richiesta dell'interessato, da effettuarsi al momento della Accettazione Amministrativa, i referti possono essere inviati a domicilio con addebito in contrassegno delle spese postali e delle eventuali spese di ticket.

NON È POSSIBILE IN NESSUN CASO LA CONSEGNA  DI REFERTI VIA e-MAIL

Il mancato ritiro del referto, entro 30 giorni dall’effettuazione delle prestazioni, comporta l’addebito all’utente dell’intero costo delle prestazioni.

Informazioni per il Medico

Per poter svolgere nel modo migliore il nostro lavoro abbiamo bisogno di informazioni cliniche complete e di un quesito clinico preciso.

Per questo motivo è importante che il Paziente ambulatoriale che si presenta per effettuare una prestazione presso la Struttura Complessa Medicina Nucleare sia fornito di tutta la documentazione clinica e strumentale in suo possesso, attinente l'esame. Una relazione clinica completa sarebbe di grande utilità, specie nei casi complessi.

Nella richiesta di prestazione è importante specificare non solo la tipologia di esame da effettuare (utilizzando il nomenclatore tariffario), ma anche le informazioni cliniche essenziali e il quesito diagnostico. Un quesito diagnostico formulato in modo chiaro ci consente di fornire una risposta specialistica più corretta.

I Medici del Servizio sono a disposizione dei Colleghi per discutere i casi clinici già studiati o identificare le procedure diagnostiche più opportune al singolo caso.

Informazioni utili al paziente

Tutti i pazienti che effettuano un esame di medicina nucleare non devono essere accompagnati da bambini e donne in stato di gravidanza certa o presunta.

Cos’è la Medicina Nucleare?

La Medicina Nucleare è una specialità medica che si basa sull’uso di basse quantità di radiazioni elettromagnetiche di natura identica ai raggi X impiegati in Radiologia. Il termine "nucleare" viene utilizzato per ricordare che le radiazioni elettromagnetiche impiegate vengono emesse dai nuclei di alcuni atomi, prodotti a solo scopo medico, il più utilizzato dei quali è il Tecnezio-99m per gli esami convenzionali della Medicina Nucleare ed il 18F-FDG per gli esami PET. Tali atomi, detti anche "isotopi radioattivi", vengono legati a diverse sostanze chimiche formando "radio-farmaci" che, dopo la loro somministrazione, vengono naturalmente inseriti nei diversi processi metabolici e permettono di esaminare in vivo i meccanismi biochimico-metabolici che sono alla base delle diverse funzioni vitali dei singoli organi. L’emissione radioattiva dura per un tempo più o meno breve a seconda degli isotopi usati, ma è comunque sempre breve (ad esempio 6 ore per il Tecnezio-99m e 2 ore per il 18F-FDG); l’allontanamento della radioattività dal corpo del Paziente avviene per un fenomeno fisico (decadimento radioattivo)  e per una eliminazione del radio farmaco generalmente attraverso le urine (il decadimento biologico) Ne deriva che, l’interazione delle radiazioni con l’organismo si attenua fino a scomparire in tempi molto brevi, limitando pertanto l’esposizione dei Pazienti.

Cos’è una scintigrafia?

E’ una immagine che "fotografa" l’organo o gli organi in cui si concentrano i diversi radio-farmaci, ottenuta con un apposito strumento detto "gamma-camera", in grado di rilevare e localizzare la radiazione emessa dal Paziente. La scintigrafia è l’immagine che il Medico Nucleare utilizza per conoscere la funzionalità di un organo e per ottenere informazioni utili alla diagnosi e alla valutazione del decorso di molte malattie.

Come si effettua una scintigrafia

Per effettuare la scintigrafia il Paziente viene generalmente coricato su un lettino, su cui dovrà restare il più possibile immobile. La gamma camera viene posta molto vicino al corpo del Paziente per ottenere immagini di buona qualità, che vengono poi trasmesse ad un computer per permettere una successiva elaborazione. L’acquisizione delle immagini può avvenire, oltre che con la tecnica descritta (tecnica "planare"), anche con tecnica tomografica che in Medicina Nucleare viene chiamata SPET (Single Photon Emission Tomography ovvero Tomografia ad Emissione di Fotone Singolo). Con tale tecnica vengono ottenute sezioni degli organi studiati secondo i tre piani (trasversale, coronale e sagittale) consentendo una più facile identificazione e collocazione spaziale delle anormalità osservate nello studio planare.

Il Paziente, per la maggior parte degli esami, non deve spogliarsi, ma dovrà togliere dal campo di esplorazione, eventuali oggetti metallici (monete, spille, catene, orologi, etc.) o indumenti con parti metalliche che altrimenti comparirebbero nelle immagini acquisite. Durante l’esame è sempre presente un Tecnico Sanitario di Radiologia Medica a cui il Paziente potrà rivolgersi per chiarimenti o situazioni impreviste. Dopo l’esame il Paziente può rientrare a casa o nella sua camera e riprendere le normali attività.

Quanto dura una scintigrafia?

Le acquisizioni delle immagini possono durare da pochi minuti ad oltre un’ora e talvolta anche più a lungo, a seconda del tipo di scintigrafia. Qualche volta le immagini possono essere ripetute per cercare di ottenere i migliori risultati per il Paziente o potrà essere effettuata una SPET. Se il Paziente avesse difficoltà a mantenere l’immobilità, è opportuno che lo segnali al personale tecnico che provvederà a risolvere il suo problema nei limiti del possibile o almeno ad alleviarne il disagio.

Cos’è una PET?

La Tomografia ad Emissione di Positroni (PET: positron Emission Tomography) è una metodica di diagnostica Medico Nucleare, non invasiva, di tipo funzionale che basa la sua capacità diagnostica sulla attività metabolica di una lesione piuttosto che sulle sue caratteristiche morfologiche, strutturali e dimensionali come avviene per altre tecniche di immagine tradizionali (RMN, TC): per questo motivo è una tecnica più sensibile e specifica dell’imaging convenzionale.

L’indagine PET è associata a TC Low Dose (basso dosaggio) senza somministrazione di mezzo di contrasto al fine di ottenere una precisa collocazione anatomica di eventuali anormalità individuate dalla PET: le immagini funzionali PET vengono infatti confrontate e “fuse” elettronicamente con quelle TC.

I radiofarmaci utilizzati non provocano reazioni allergiche o effetti collaterali e non contengono sostanze iodate.

Chi può effettuare una scintigrafia o una PET?

TUTTI, dai lattanti alle persone anziane a fronte di una giustificazione preliminare che viene valutata dal Medico Nucleare al momento della visita prima dell’esecuzione dell’esame.
 
Per evitare una indebita irradiazione del feto, al momento della visita la paziente è esplicitamente invitata a comunicare allo Specialista lo stato di gravidanza certa o presunta o l'eventuale situazione di allattamento
(D.Lgs.101/2020).

L’esame è pericoloso?

NO. Le sostanze che vengono utilizzate in Medicina Nucleare non sono tossiche, non provocano in genere reazioni allergiche e sono indolori. La quantità di radioattività che viene somministrata al Paziente è molto piccola per cui l’irradiazione ricevuta è molto contenuta, paragonabile generalmente a quella di esami radiologici semplici. L’irradiazione che il Paziente riceve non aumenta con il prolungarsi dell’esame o con il numero di rilevazioni effettuate.

L’esame è doloroso?

Assolutamente NO. Il radiofarmaco viene generalmente somministrato per via endovenosa; il Paziente percepirà la puntura di un ago, come per un prelievo; non sentirà alcun malessere o sonnolenza e potrà guidare l’auto senza alcun problema; non è necessario che il Paziente sia accompagnato, tranne nei casi in cui lo si ritenga opportuno.

E dopo l’esame?

Il Paziente potrà riprendere le sue normali attività e alimentarsi normalmente. Dovrà seguire le prescrizioni di radioprotezione, evitando contatti stretti e prolungati con i bambini piccoli e con donne in gravidanza certa o presunta per il resto della giornata e comunque secondo quanto indicato nel foglio che sarà consegnato al momento dell'accettazione il giorno dell'esame.

È necessaria una preparazione speciale per effettuare una scintigrafia?

In genere NO e il  Paziente potrà alimentarsi come al solito, sia prima che dopo l’esame.

Sarà comunicato al Paziente, al Medico curante o al personale del Reparto che richiede l’esame l’eventuale preparazione di volta in volta necessaria.

Dovranno essere sospese le terapie prima di effettuare una scintigrafia?

Il Paziente non deve sospendere di sua iniziativa la terapia in corso salvo una esplicita indicazione da parte del Medico curante o del personale Medico del Reparto che richiede l’esame.