Un confronto a 360 gradi su tutto, per affrontare i problemi come area, cercando soluzioni in una logica di sistema. Fare gioco di squadra, intervenire in modo sinergico sul territorio per contare di più. Sono le garanzie date ai cittadini dai tre direttori generali dell'azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo e delle aziende sanitarie locali CN1 e CN2, rispettivamente Corrado Bedogni, Salvatore Brugaletta e Massimo Veglio, durante la conferenza stampa organizzata a Cuneo giovedi 21 giugno. Un segnale forte di unità. Bedogni è di casa nel Cuneese, ed è appena stato riconfermato alla guida dell'azienda hub. Le sue parole sono chiare: "Continueremo la collaborazione e l'azione di integrazione avviata nei tre anni precedenti. In primis occorre un coordinamento per affrontare un tema caldo, che è anche un obiettivo assegnato dall'assessore regionale ai direttori generali: i tempi di attesa, per anni fenomeno carsico riemerso dal 2016 in cerca di risposte concrete." "Un problema - spiega il direttore della CN1 Brugaletta - che si può affrontare coniugando erogazione e appropriatezza, perché la maggiore offerta può determinare l'aumento della domanda se non coniugata all'appropriatezza, vanificando ogni eventuale intervento. Siamo di fronte soprattutto a un problema di cultura, occorre lavorare sull'appropriatezza delle prestazioni e capire se sono utili, dove occorre farle, se e quando possono definirsi prioritarie." Sulla stessa linea Massimo Veglio, CN2, "A Torino la situazione era peggiore, ma le criticità sono ovunque e credo non sia la soluzione lavorare in solitudine e scaricare il problema sul vicino di casa."
Tre direttori, tre medici, tre storie differenti, ma con la ferma volontà di mettere a fattor comune le esperienze cliniche e manageriali maturate.
Bedogni: genovese di nascita, cuneese di adozione (vive da oltre trent'anni a Savigliano) è stato direttore sanitario di Presidio, di azienda e direttore generale sia alla CN1, sia fuori regione (in Liguria) e poi al S. Croce e Carle.
Veglio: dopo una prima esperienza di clinico, è passato alla fase gestionale e ormai da 14 anni si occupa di direzione sanitaria e generale di azienda. "Ho vissuto le difficoltà di relazione tra aziende e anche questo mi ha insegnato qualcosa". E' stato in Val d'Aosta, poi a Torino. Ed è nella Città metropolitana che gli ha insegnato come i problemi debbano essere affrontati lavorando in un ampio territorio e cercando il confronto con tutti."
Brugaletta: medico con tre specialità, dopo un'attività come clinico (ematologo e poi endocrinologo) si è appassionato al territorio, specializzandosi in Igiene e Medicina preventiva: direttore di distretto per dieci anni a Ragusa, ha poi assunto il ruolo di direttore generale e commissario nell'azienda sanitaria provinciale di Siracusa. Ora la sfida in Piemonte: "Sono grato al presidente Chiamparino, all'assessore Saitta e al direttore Botti per avermi offerto questa splendida occasione - dice -. Sono onorato di servire questo territorio che ho sempre guardato, dalla Sicilia, con ammirazione. Credo nel valore del lavoro di squadra, perché sono convinto che siano le squadre a vincere, non gli uomini soli al comando." Nei suoi primi dieci giorni all'Asl CN1 il dr. Brugaletta ha già incontrato molte Autorità, visitato tutti gli ospedali e preso contatto con alcune esperienze territoriali.
I direttori hanno poi risposto ad alcune domande dei giornalisti.
Verduno
Veglio: "Il completamento dell'opera è in dirittura di arrivo, entro fine anno. Poi occorreranno i tempi tecnici per renderlo abitabile e organizzare il trasloco, mantenendo però spazi ambulatoriali sul territorio per le prestazioni minori."
Ospedale unico a Cuneo
Bedogni: "Non rientra negli obiettivi che ci sono stati assegnati, ma se ne sta parlando seriamente. Per quanto mi riguarda penso sia necessario riunire le due sedi attuali, per ridurre i costi di gestione, ma anche per ridurre il disagio dei trasferimenti che grava soprattutto sui cittadini."
Ristrutturazione degli ospedali dell'area Nord della CN1
Brugaletta: "Mi muoverò in continuità con i miei predecessori, di cui apprezzo il lavoro. Quindi compirò gradualmente tutti i passi necessari, individuando le modalità più opportune, per il miglioramento strutturale di Savigliano, Saluzzo e Fossano. Sono stato molto ben impressionato dall'integrazione che esiste tra il territorio e gli ospedali e tra ospedali cardine e territoriali. Un'eccellenza di tipo organizzativo che ho verificato e che aiuta il lavoro dei professionisti e la qualità delle prestazioni erogate."