"Durante il periodo Covid la disponibilità di una sala ibrida per la nostra azienda è stata fondamentale". Alessandro Locatelli è il direttore del dipartimento di Emergenza e Aree Critiche dell'azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo: "La collocazione della sala tra il Pronto Soccorso e la Rianimazione, strutture pienamente coinvolte nella gestione della pandemia, ci ha consentito di dirottare anche tutti i pazienti cosiddetti "grigi" (cioè giunti in Pronto soccorso e in attesa di tampone, ndr) in un'area dedicata per interventi di urgenza ed emergenza, circa 70 nel periodo Covid". La disponibilità della sala ha permesso di non sospendere tutta l'attività tempo-dipendente e di urgenza, dai traumi ai tagli cesarei, alla chirurgia cardiaca mini-invasiva. La sala ibrida del S. Croce, inaugurata 8 anni fa, ha ospitato 3050 interventi complessi: dapprima di tipo cardiovascolare, poi anche di neurochirurgia, di chirurgia toracica, di ginecologia-ostetricia. Ancora Locatelli: "Una procedura mini-invasiva molto precisa ha consentito, negli ultimi anni, di aprire la sala - uno dei pochi casi al mondo - per interventi di chirurgia toracica. L'integrazione tra alta tecnologia e diagnostica intra-operatoria, oltre alla disponibilità di un'équipe di professionisti d'eccellenza, ne fanno un fiore all'occhiello per la gestione di procedure relative a discipline diverse. Ormai questo tipo di sala è indispensabile, un eventuale nuovo ospedale dovrebbe prevederne tre o quattro." L'ospedale ha anche ripreso al 70% l'attività di sala ordinaria.