La fototerapia è una modalità terapeutica che si avvale dei molteplici effetti dei raggi Ultravioletti sulla pelle. Se effettuata in opportune strutture specializzate, si rivela particolarmente efficace nella cura della psoriasi e di altre importanti malattie cutanee.
Il reparto di Dermatologia dell'Ospedale S.Croce e Carle, all'avanguardia nella cura di queste patologie, avrà dunque a disposizione una nuova cabina che utilizza l'emissione di radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti per la cura di malattie dermatologiche molto problematiche e invalidanti. Si pensi solo che la psoriasi, patologia diffusissima e difficilmente curabile poiché presenta costanti recidive, comporta un impatto sull'abbattimento della qualità della vita del paziente che, in base a studi e ricerche recentemente effettuati, risulta paragonabile a quello di molte malattie oncologiche gravi, un dato di ordine psicologico da non sottovalutare.
Quest'ultimo aspetto contribuisce a spiegare il motivo per cui il Dott. Michele Bertero, Direttore della Dermatologia e il Dott. Luca Musso, Dirigente dermatologo e Specialista in Chirurgia Vascolare (particolarmente impegnato nel trattamento delle ulcere cutanee), si siano battuti per dotare il reparto di questa nuova strumentazione. "Tengo a sottolineare - ci spiega il Dott. Bertero - che questo trattamento può evitare, nei casi opportuni, l'utilizzo di farmaci biotecnologici costosissimi a carico dello Stato (si pensi che il paziente può arrivare a necessitare di tali farmaci per l'equivalente di spesa di circa 10.000 Euro annui)". "Nel caso in cui - continua il Dott. Musso - si presenti un paziente con una psoriasi che manifesta lesioni estese ma di spessore modesto, quali ad esempio la psoriasi eruttiva, particolarmente frequente nei pazienti giovani, si potrà adottare questa terapia, mirata ed ambulatoriale, con particolare successo."
Sono molte altre le patologie trattabili con la fototerapia: dermatiti atopiche, per esempio, alcuni tipi di vitiligine, la micosi fungoide (neoplasia cutanea delle cellule linfatiche, con evoluzione potenzialmente molto grave).I vantaggi di questo trattamento e l'alleviamento dei sintomi sono anche stati riscontrati nel caso di prurito uremico dovuto ad insufficienza renale cronica, manifestazioni che non sono risolvibili altrimenti.
La fototerapia è mirata al tipo di patologia ma anche al fototipo del paziente (si intende per fototipo la modalità reattiva della pelle nei confronti dell'esposizione alla luce solare, variabile da un individuo all'altro). Essa deve essere applicata nel rispetto della dosimetria (necessita di un preciso calcolo della intensità di radiazione luminosa e dei minuti di permanenza in cabina) valutata sia rispetto ad un criterio di annualità di sedute sia rispetto al concetto di long life therapy, in quanto i potenziali effetti dannosi dei raggi UV sulla pelle sono in grado di manifestarsi in tempi estremamente lontani rispetto al momento dell'esposizione.
La nuova cabina per la fototerapia permette quindi di gestire problematiche che finora sono state prevalentemente risolte con l'utilizzo di farmaci sistemici, i quali però presentano un tasso di tossicità non trascurabile. Questa alternativa terapeutica limita inoltre eventuali ricoveri nella struttura ospedaliera, e consente quindi un ulteriore risparmio di costi per il Servizio Sanitario. Diversificare i trattamenti diventa dunque un aspetto fondamentale in presenza di questo tipo di lesioni.
Inoltre, non si deve dimenticare che si tratta della prima installazione di una cabina di questo tipo in una struttura pubblica in provincia di Cuneo, aspetto che fornisce una maggior garanzia affinché l'applicazione del trattamento sia effettuata nel rispetto dei protocolli e basata sull'effettiva necessità dello stesso.
E' necessario sottolineare che questo tipo di cura ha un'efficacia di tipo sintomatico, come peraltro avviene anche con i farmaci sistemici: nel caso della psoriasi, consente comunque di ottenere la remissione completa dei sintomi, il che in sostanza significa che cambia totalmente la qualità della vita del paziente.
"Occorre considerare - aggiunge il Dott. Bertero - che spesso le malattie dermatologiche non sono tenute nella giusta considerazione per quanto riguarda l'impatto sul paziente perché considerate "esterne" e non compromettenti per la vita dello stesso (a parte i melanomi); ma questa prospettiva non tiene conto di tutti gli aspetti psicologici, sociali e conseguentemente economici che investono la persona che ne soffre e la collettività tutta".
Possiamo dunque concludere che Unifarma, quale società con una forte presenza e vocazione territoriale, non può non essere soddisfatta per aver potuto anche quest'anno, grazie al sostegno dei tanti Soci e Clienti, contribuire ad un miglioramento dell'offerta di salute da parte delle strutture sanitarie pubbliche locali.