
L’Emodinamica dell’ASO S.Croce e Carle di Cuneo è stata inaugurata nell’estate 1992, ed è stata tra le prime in Italia nel 1994 ad eseguire sistematicamente l’angioplastica primaria - lo standard di trattamento dell’infarto acuto. Questa Struttura del Dipartimento Cardiovascolare è classificata come riferimento per la Provincia di Cuneo perché la costante collaborazione degli emodinamisti, chirurghi cardiaci e vascolari, radiologi e rianimatori, e la disponibilità immediata di ogni professionalità medica e tecnica consente di affrontare con la massima sicurezza qualsiasi situazione clinica anche imprevedibile. Solo il complesso lavoro di squadra, possibile solo negli Ospedali di riferimento quale il S.Croce e Carle di Cuneo, offre al paziente la presa in carico globale dei suoi problemi cardiovascolari e la scelta del trattamento per lui più appropriato tra le diverse opzioni disponibili.
Proprio le caratteristiche operative molto speciali della Struttura hanno consentito nei giorni scorsi di eseguire con successo un intervento di avanguardia in Piemonte.
Nella nuova Sala Ibrida chirurgica/radiologica sono stati eseguiti in contemporanea il bypass chirurgico e l’angioplastica coronarica. Il cardiochirurgo ha infatti trattato la coronaria principale con un bypass di arteria mammaria mentre il cardiologo ha contemporaneamente trattato le restanti arterie, meno importanti, con l’angioplastica per via catetere. Questo ha permesso di fornire al paziente in un’unica seduta un trattamento completo della malattia coronarica, compreso l’innesto di arteria mammaria (che ad oggi offre i migliori risultati a lungo termine), utilizzando una tecnica mini-invasiva, cioè senza aprire completamente il torace e senza utilizzare la circolazione extracorporea, con una sensibile riduzione del disagio, della disabilità post-operatoria e della durata di degenza.
I primi 20 anni di attività (31.000 esami ed interventi eseguiti) dell’Emodinamica sono stati anche salutati il 3 ottobre dall’impianto, primo in Piemonte, di un dispositivo di nuova generazione. Questo dispositivo viene applicato per via catetere, come uno “stent” tradizionale, nelle arterie coronarie per correggere un restringimento. A differenza degli altri “stent” che sono di metallo, è costruito con un bio-polimero (acido lattico, normalmente presente nell’organismo) che lo rende interamente riassorbibile fino alla totale scomparsa dopo circa 3 anni, restituendo all’arteria trattata la sua normale struttura e funzione. Questo trattamento, ancora limitato dal costo del dispositivo, è molto innovativo e ha particolare interesse nei pazienti molto giovani, nei quali evita le possibili complicanze a lungo termine di un corpo estraneo metallico permanente.