Combattere il dolore cronico: non solo farmaci...

Combattere il dolore cronico: non solo farmaci…

Alla Reumatologia del S. Croce un innovativo progetto che mette in campo attività fisica e tecniche di rilassamento per combattere la Fibromialgia.

Grazie alla collaborazione tra la Struttura di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle e  l’Associazione Cuneese Malati Reumatici (ACUMAR), sarà  avviato, a partire dal 7 marzo 2014, un innovativo progetto terapeutico per le persone affette da Fibromialgia: si tratta di una malattia reumatica a forte impatto sociale, caratterizzata da dolori diffusi dell’apparato motorio (muscoli, tendini, legamenti), presenza di punti dolenti in sedi specifiche, sensibile abbassamento della soglia del dolore. Oltre a ciò sono spesso presenti disturbi quali come nausea e vomito, disturbi intestinali e urinari, vertigini, vasospasmo da freddo, oltre ad astenia, disturbi del sonno, cefalea, instabilità dell’umore.

In Italia, la Fibromialgia colpisce circa 1,5 - 2 milioni di persone. Le sue cause non sono ancora ben note, ma si ritiene che diversi fattori, quali stress, altre malattie, traumi o microtraumi ripetuti, alterazioni ormonali, disturbi psicologici, disturbi del sonno contribuiscano alla sua insorgenza, insieme ad una ridotta capacità individuale di tollerare gli “agenti stressanti”e ad una predisposizione genetica.

Il dolore cronico provoca sofferenza, elevato consumo di farmaci, alta frequenza di assenze per malattia. Il progetto avviato da S. Croce e ACUMAR prevede di lavorare affiancando alla eventuale prescrizione farmacologica anche un percorso cognitivo-comportamentale da effettuarsi sotto la guida di un Terapista Occupazionale esperto, in un percorso che preveda fasi di informazione e di training, con l’utilizzo di tecniche di rilassamento e di ricorso al movimento come terapia per ottenere una riduzione del dolore, dell’astenia, dell’insonnia.

Sono pochissimi i centri di Reumatologia, in Italia, che garantiscono un percorso di cura non solo di tipo farmacologico ma anche cognitivo-comportamentale. Il progetto comprende attività a gruppi a cadenza settimanale, seguite da un terapista Occupazionale esperto in malattie reumatiche, e un’uscita mensile sul territorio per favorire la socializzazione e l’attività fisica.