Slow Medicine: progetto "Choosing wisely"
Nonostante sia universalmente riconosciuto che la medicina debba basarsi su prove scientifiche di efficacia, da tempo è stato evidenziato che molti esami e molti trattamenti farmacologici e chirurgici, largamente diffusi nella pratica medica, non apportano benefici per i pazienti, anzi rischiano di essere dannosi.
Per questo, dal settembre 2013 è stato avviato nell’Azienda S. Croce e Carle di Cuneo il progetto Aziendale “Fare di più non significa fare meglio - Le 3 pratiche a rischio di inappropriatezza”, con lo scopo di migliorare la qualità e la sicurezza dei servizi erogati dalla nostra Azienda, attraverso la riduzione di pratiche (esami diagnostici e trattamenti) che, secondo le conoscenze scientifiche disponibili, non apportano benefici significativi ai pazienti ai quali sono generalmente prescritte.
La storia del progetto, dalle origini americane alla realtà del S. Croce
Presentiamo in questa sezione una breve sintesi video del progetto.
Il Dottor Marco Bobbio ne ripercorre l'intera storia, dalle origini americane, alla Slow Medicine in Italia, fino alla sua introduzione nella realtà culturale e operativa dell'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle.
La Slow Medicine del S. Croce al TG3 Leonardo
Il Progetto "Choosing Wisely" sviluppato presso l'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle è stato oggetto di un approfondimento da parte del TG scientifico Leonardo, su Rai3.
In questa sezione pubblichiamo il servizio: intervengono il Dr. Marco Bobbio e la Dr.ssa Giorgetta Cappa.
Il convegno "Fare di più non significa fare meglio"
La prima occasione di visibilità pubblica per il progetto "Choosing Wisely" dell'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle è stato il convegno "Fare di più non significa fare meglio", tenutosi il 29 novembre 2013.
A questo link è possibile consultare i materiali relativi agli interventi dei relatori.
IL PROGETTO AZIENDALE
Nel marzo 2014 è uscita la prima edizione del libretto "Fare di più non significa fare meglio", pubblicato dall'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle e contenente, per ogni struttura coinvolta, tre pratiche ad alto rischio di inappropriatezza.
A distanza di un anno, possiamo con orgoglio affermare che il lavoro è proseguito, anche grazie al prezioso contributo di alcuni professionisti che hanno svolto un'azione di supporto ai giovani colleghi nel coinvolgimento di ulteriori strutture, nella revisione delle pratiche e nell'individuazione di un set di indicatori che consentiranno di valutare concretamente i risultati del progetto.